10 Gennaio 2020

Un dramma ancora da scoprire: il metropolita Nikodim

Giovanna Parravicini

Ricordiamo un protagonista della vita della Chiesa russa negli anni ’60-70, il metropolita Nikodim. Figura amata e contestata, ha lasciato una duplice eredità, ecumenica da una parte, e di compromesso dall’altra. La Chiesa anche oggi deve farci i conti.

Personalmente non posso che essere grata al metropolita Nikodim, perché all’inizio degli anni ’80, trovandomi a Mosca e a Leningrado, più volte ho potuto accostarmi alla Comunione nelle chiese ortodosse sentendomi dire, dai sacerdoti che mi accoglievano, che «Cristo è uno nonostante le nostre divisioni».

Il metropolita Nikodim Rotov, di cui nelle scorse settimane si sono celebrati i novant’anni dalla nascita, è stato un protagonista di primo piano della vita ecclesiastica russa e internazionale tra il 1960, quando venne nominato presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, e l’improvvisa morte, il 5 settembre 1978, tra le braccia di Giovanni Paolo I a cui era andato a rendere omaggio in occasione dell’elezione al soglio pontificio.

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Giovanna Parravicini

Ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana. Specialista di storia della Chiesa in Russia nel XX secolo e di storia dell’arte bizantina e russa. A Mosca ha collaborato per anni con la Nunziatura Apostolica; attualmente è Consigliere dell’Ordine di Malta e lavora presso il Centro Culturale Pokrovskie Vorota. Dal 2009 è Consultore del Pontificio Consiglio per la Cultura.

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