Storia religiosa della Polonia
La Chiesa e l’Europa sono due realtà intimamente legate nel loro essere e nel loro destino: l’Europa è stata battezzata dal cristianesimo e le nazioni europee, nella loro diversità, hanno dato corpo all’esistenza cristiana. Che cosa rappresenta la Polonia per la storia non solo della Chiesa ma anche della società contemporanea? La tradizione cristiana di questa nazione merita invece un’attenta considerazione per la sua originalità: la cristianizzazione della Polonia è avvenuta contemporaneamente al formarsi della cultura e della coscienza nazionali. Da allora non c’è mai stata estraneità fra la cultura e la Chiesa e questo fenomeno, intensificatosi e arricchitosi con il passare del tempo, può essere illustrato e spiegato con il culto dei santi e il ruolo da essi svolto nella creazione della cultura e dell’ethos nazionali. I grandi santi patroni come Adalberto, Stanislao, Massimiliano, sono divenuti gli archetipi della nazione polacca, che fin dalla sua origine è stata «di confine» sia dal punto di vista geografico, sia da quello ecclesiastico, perché posta tra Roma e Bisanzio, due centri di cristianesimo e di civiltà che andavano sempre più allontanandosi tra loro.
Questo volume, che raccoglie contributi di esperti resi al Convegno internazionale sulla storia religiosa della Polonia promosso dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI, mentre consente di capire più dall’interno la storia pofacca nel contesto della storia europea, aiuta anche a comprendere come sia maturata la vicenda che ha portato un figlio e pastore della Chiesa di Polonia sulla cattedra di Pietro e a scoprire il significato ecclesiale e culturale di tale awenimento.
AA. VV.
Storia religiosa della Polonia
pp. 286, ed. 1985
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