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Giustizia o misericordia? Lettera dalla prigione

Giustizia o misericordia? Lettera dalla prigione

Appena condannato a 2 anni e mezzo, Orlov mantiene molti contatti dalla prigione, con una corrispondenza che lo sostiene. In una lettera giunta qualche giorno fa, dà la sua risposta alla domanda: «giustizia o misericordia?», che la giornalista Gordeeva aveva posto alla gente di Memorial. Orlov risponde da laico che crede nell’uomo e nella forza della verità.

Società
Naval’nyj: la solidarietà non è un optional

Naval’nyj: la solidarietà non è un optional

Nelle prigioni russe esiste la «cella di isolamento punitivo», dove il detenuto non può ricevere visite, telefonare, avere prodotti alimentari o indumenti propri, ricevere pacchi né corrispondenza. Per legge al massimo il detenuto può restarvi 15 giorni, ma c’è chi oggi vi resta continuativamente. Che un detenuto ne difenda un altro è un grande segno di solidarietà. La lettera di Aleksej Naval’nyj.

Società
Tortura in Russia. La violenza come premessa alla guerra

Tortura in Russia. La violenza come premessa alla guerra

Nonostante la legge russa la vieti, la tortura è di uso corrente nelle carceri o durante le istruttorie. Un documentario di Jurij Dud’ dell’autunno 2021 mostra quanto questa pratica abbia deformato la coscienza civile. «Un paese che non rispetta i diritti dei propri cittadini non rispetterà i diritti dei propri vicini», aveva detto Andrej Sacharov. L’invasione dell’Ucraina è stata preparata anche dalla violenza civile.

Società
Oleg Orlov: restare in Russia fa parte del mio lavoro

Oleg Orlov: restare in Russia fa parte del mio lavoro

Oleg Orlov, co-presidente di Memorial, è sotto processo per essersi espresso contro l’aggressione russa all’Ucraina. Diversamente da altri attivisti, ha scelto di rimanere in patria, perché «è importante che giunga una voce dalla Russia».

Società
Kara-Murza: la Russia sarà libera, ditelo a tutti!

Kara-Murza: la Russia sarà libera, ditelo a tutti!

Uno degli ultimi politici dell’opposizione rimasti in Russia è stato condannato a una pena «staliniana» – 25 anni – per aver criticato la guerra. Al processo ha detto parole di speranza. Un russo che ama il suo paese nonostante tutto, e offre ai compatrioti lo spazio per il pentimento.

Società
Memorial vive (ma cercano di farla fuori)

Memorial vive (ma cercano di farla fuori)

All’alba del 21 marzo a Mosca le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nelle abitazioni di alcuni membri di Memorial. Un’operazione lampo che forse voleva essere un rendimento di conti finale con l’organizzazione.

Società
Il premio Nobel dalla prigione invoca la riconciliazione nazionale

Il premio Nobel dalla prigione invoca la riconciliazione nazionale

Il dissidente bielorusso Ales’ Bjaljacki, nonostante abbia ricevuto il Nobel, è stato condannato a dieci anni di detenzione. In aula ha lanciato un drammatico appello a tutti i bielorussi, perché le parti trovino nella collaborazione la via per salvare il paese dal disastro.

Società
Stalin torna in tribunale: giornalista condannato a 22 anni

Stalin torna in tribunale: giornalista condannato a 22 anni

Una condanna come quella avuta dal giornalista russo Ivan Safronov non si vedeva dai tempi sovietici più duri. Può essere un segno di nervosismo da parte del sistema, che si sente impotente a bloccare l’informazione libera.

Società
Degli illusi che costruiscono il futuro della Russia

Degli illusi che costruiscono il futuro della Russia

Esiste in Russia un’organizzazione di volontari che fanno da osservatori nei seggi elettorali. Nata nel 2000, è stata liquidata nel 2016 come «agente straniero», ma continua ad esistere. Perché accollarsi un lavoro così ingrato ed evidentemente inutile? Ce lo spiega Inna Karezina, responsabile del gruppo ora emigrata in Lituania. Storie di resistenza civile. (Intervista di Paolo Polesana).

Società
Dmitriev, il messaggio dalla prigione

Dmitriev, il messaggio dalla prigione

Il 28 dicembre scorso la giornalista Viktorija Ivleva ha visitato Dmitriev nel carcere di Petrozavodsk, per verificare il suo stato d’animo dopo la condanna a 15 anni – in pratica l’ergastolo per un 66enne malato – ricevuta il giorno prima. Dmitriev le ha chiesto di trasmettere agli amici questo messaggio.

Società
Memorial sarà il punto di non ritorno per la Russia?

Memorial sarà il punto di non ritorno per la Russia?

Forte appello della vedova di Solženicyn in difesa di Memorial. Si moltiplicano nel mondo e in Russia le voci di solidarietà. Sono state raccolte finora più di 300.000 firme. Qualcuno ha detto che quello del prossimo 25 novembre sarà un «processo spartiacque», paragonabile a quello di Sinjavskij e Daniel’, che nel 1965-66 segnò un punto di non ritorno nella coscienza civica del paese.

Società
Perché difendere Memorial?

Perché difendere Memorial?

Prestigiose istituzioni culturali e sociali stanno muovendosi in difesa di Memorial, che rischia di essere spazzato via dalla recente legislazione sugli «agenti stranieri». Sono in molti a comprendere che la chiusura di Memorial sarebbe una perdita gravissima, e non solo per la Russia.

Convegno
La lingua della speranza o del rancore

La lingua della speranza o del rancore

Irina Levontina, linguista, specializzata in perizie linguistiche giudiziarie, asserisce che il nostro modo di parlare rispecchia l’esperienza dell’io e della società. Spesso fa trapelare il nostro rancore… Il suo intervento al Convegno del 5-6 novembre «Persona, società, Stato».

Editoriale
Kolesnikova, l’orfano e la vedova…

Kolesnikova, l’orfano e la vedova…

Di fronte alle innumerevoli crisi, alzare le difese o lasciarsi ferire?

Società
Giovani «incompatibili» col sistema

Giovani «incompatibili» col sistema

A Mosca sono stati condannati tre giovani attivisti per atti vandalici. È l’ennesima azione repressiva nei confronti di ambienti sempre più insofferenti verso il sistema politico, ormai incapace di rispondere alle loro esigenze di giustizia, credibilità e verità.

Società
Bielorussia: la «congiura» del professor Feduta

Bielorussia: la «congiura» del professor Feduta

Il capo del KGB bielorusso, Ivan Tertel’ ha comunicato che il filologo e critico letterario Aleksandr Feduta e l’avvocato Jurij Zenkovič stavano preparando un attentato a Lukašenko e un putsch militare col sostegno dei servizi americani. L’operazione antiterroristica si è conclusa con l’arresto dei due a Mosca, grazie all’aiuto dell’FSB.

Società
Naval’nyj e non solo. I limiti della politica e lo spazio della coscienza

Naval’nyj e non solo. I limiti della politica e lo spazio della coscienza

In Russia è un momento di grandi tensioni politiche, legate anche al caso Naval’nyj e all’Ucraina. Tutto si muove nella logica di schieramento e della cospirologia. Ma si può uscire da questa logica soffocante

Società
Dmitriev: una pesante sconfitta. Ma non è il punto e basta…

Dmitriev: una pesante sconfitta. Ma non è il punto e basta…

30 settembre, la Corte Suprema della Carelia ha accolto il ricorso del procuratore e aumentato la condanna a 3 anni di Jurij Dmitriev portandola a 13 anni. Una lunga farsa processuale che ora rischia di finire in tragedia. È la totale deriva della giustizia russa. Molti si chiedono che fare.

Società
Il caso Dmitriev, chiusure e spiragli

Il caso Dmitriev, chiusure e spiragli

Il «caso Dmitriev» è noto in Russia dal 2016 quando lo storico, scopritore delle fosse comuni staliniane, fu arrestato con l’accusa di pedopornografia. Dopo ben due processi e un’assoluzione, ora ha avuto tre anni e mezzo… Troppo poco se è colpevole, troppo se è innocente. Un filo rosso lega la memoria del terrore e il processo appena concluso.

Editoriale
Il processo a Egor Žukov: Le sorprese della nuova generazione

Il processo a Egor Žukov: Le sorprese della nuova generazione

Il processo a Egor Žukov, studente ventunenne dell’Alta Scuola di Economia, accusato di «pubblici appelli all’estremismo su internet», denota il fermento serpeggiante a Mosca tra le giovani generazioni.

Società
I processi di Mosca: qualcosa sta cambiando

I processi di Mosca: qualcosa sta cambiando

La lettera collettiva dei sacerdoti in difesa delle persone ingiustamente arrestate ha smosso le acque di una situazione politica e sociale che a molti pareva senza vie d’uscita. Si riafferma la coscienza che qualcosa si può sempre fare…

Società
La mamma del camionista e la riforma carceraria

La mamma del camionista e la riforma carceraria

Invece che affidarsi alle promesse dei politici, una donna da sola ha scosso le basi del sistema della corruzione, dell’immobilismo economico, della frammentazione sociale. La storia vera di Nadja, dalla Russia profonda. La Russia al lavoro.

Blog

L’insulso teatrino del male…

La performance del lato oscuro, feroce e inutile.

Vi dico perché difendo Naval’nyj

Perché stare zitti è come assentire…

La regola d’oro della resistenza

Jurij Dmitriev, la Bielorussia… fenomeni diversi ma con un unico filo rosso: gli inermi contro la tracotanza del potere che ha in mano le forze dell’ordine, i tribunali, le leve economiche. È possibile uno scontro simile?