3 Settembre 2021

Minsk usa la bomba umanitaria contro l’Europa

Angelo Bonaguro

La Bielorussia sferra una guerra ibrida contro l’Europa: incanala i flussi migratori verso la Lituania per far scoppiare la bomba umanitaria. Il tentativo di destabilizzare il paese ha messo alla prova la società civile, la Chiesa e la politica. Occasione di ripensare ai propri valori fondanti.

Prima l’afflusso incontrollato di migranti dalla Bielorussia, poi le proteste contro le restrizioni per i non vaccinati, sfociate in scontri davanti al parlamento; infine il cyber-attacco con furto di 1 milione e mezzo di mail e documenti classificati dai server del Ministero degli esteri. A detta delle autorità di Vilnius, la Lituania è nel bel mezzo di una «guerra ibrida» scatenata dalla Bielorussia. Un vicino assai scomodo, da quando la nazione baltica ha preso decisamente le difese degli oppositori al regime di Lukašenko ed è diventato il capro espiatorio per le sanzioni che l’Unione Europea ha imposto all’establishment di Minsk.
Finora – ha dichiarato Lukašenko col suo tipico stile, riferendosi ai paesi dell’UE – «abbiamo fermato la droga e i migranti. Ora la droga ve la mangerete e fermerete i migranti per conto vostro».

 

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Angelo Bonaguro

È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.

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