29 Luglio 2021

L’uomo ti sorprende sempre: memorie dal GULag

Redazione

Figlia della poetessa Marina Cvetaeva e di Sergej Efron, Ariadna trascorse 8 anni nel GULag e 6 in deportazione. Perse tutti i familiari. Ma la sua tragica esperienza non la spezzò.

Ariadna EfronLa vita di Ariadna Efron è stata un concentrato di tragedie. Nata a Mosca nel 1912, a dieci anni emigra con i genitori, vivendo in Cecoslovacchia e poi in Francia, dove studia arte e grafica alla scuola del Louvre. Nel 1937, spinta dal padre, decide ingenuamente di ritornare in patria, proprio mentre inizia il Grande terrore. Nel 1939 è arrestata per spionaggio; sottoposta a tortura, viene condannata a 8 anni di lager. Nel 1941 suo padre (nel frattempo rimpatriato anche lui con la moglie) viene fucilato, mentre la mamma si suicida. Nel 1943, in lager, Ariadna si rifiuta di diventare informatrice e per punizione è trasferita in un lager oltre il circolo polare artico. Grazie all’intervento di suo marito Samuil Gurevič viene trasferita più a sud, in un campo della Mordovia. Scontata per intero la pena, nel 1948 trova lavoro come insegnante a Rjazan’, ma un anno dopo viene di nuovo arrestata e condannata alla deportazione perpetua in Asia centrale. Nel 1951 fucilano Samuil. Riabilitata nel 1955, muore d’infarto a 63 anni.

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