14 Marzo 2018

L’arte di porre domande

Sergej Averincev

L’epoca contemporanea non dà spazio alle domande. Una lettera scritta da Sergej Averincev a Ol’ga Sedakova rimarca l’importanza della domanda e della critica come metodo d’incontro. Scritta nel 2000, si pone come analisi di un’epoca che non si interroga.

La lettera che pubblichiamo era stata inviata ad Ol’ga Sedakova, come curatrice dell’almanacco La nostra situazione: un’immagine del presente, uscito a Mosca nel 2000, ed era volutamente destinata alla pubblica discussione. L’almanacco uscì con una tiratura di 3000 esemplari, ma i numeri successivi, destinati alle repliche dei lettori, non uscirono mai.

Introduzione di Ol’ga Sedakova
Per qualche motivo, la lettera di Averincev non riporta una data, ma risalire al periodo approssimativo non è difficile: fine giugno 2000. Fu scritta a Vienna in risposta a due mie lettere dall’Austria orientale, e spedita successivamente da Mosca. All’epoca Sergej Sergeevič Averincev insegnava all’Università di Vienna. Credo che questa lunga lettera, fino ad oggi mai pubblicata, sia degna di attenzione. A Sergej Sergeevič non accadeva spesso di esporre il proprio punto di vista sulla realtà politica e culturale contemporanea. Eppure la seguiva non dall’esterno, anzi vivendola come qualcosa di suo.
Ci vogliono sicuramente alcune spiegazioni.
La prima parte è una recensione sui generis della raccolta La nostra situazione: un’immagine del presente, curata da Vladimir Bibichin. L’avevamo pensata insieme e composta in tutta fretta per l’anno 2000, inizio del primo mandato presidenziale di Putin. Sentivamo di essere prossimi a un cambiamento epocale, che definivamo appunto «la nostra situazione»: era insomma un tentativo di catturare l’immagine del presente. (…)
La formula che Averincev usa riferendosi a Bibichin — «laconicità autoritaria» — è straordinaria. La laconicità e la chiara oscurità, il «gergo sacerdotale» hanno assunto connotazioni tragiche nel XX secolo (…). Più di una volta Averincev, che ha coltivato la sua meravigliosa prosa umanistica tra le nevi dei balbettii e degli analfabetismi sovietici, ha parlato dell’«imperativo del domandare»[1] E fino ad oggi, non mi sembra che qualcuno dei pubblici oratori l’abbia ascoltato. (…)

La lettura dell’articolo completo è riservata agli utenti abbonati, effettua il login o abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.

Sergej Averincev

Sergej Averincev (1934-2004), filosofo, filologo ed esperto di letteratura antica e medievale, fu una delle figure intellettuali più luminose della cultura russa del ‘900.

LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI

Abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.

ABBONATI