9 Luglio 2020

Corresponsabilità dei laici nella Chiesa: un inedito di Karol Wojtyła

Francesco Braschi | Angelo Bonaguro

Un densissimo testo di Wojtyła, vescovo quarantenne, sul delicato rapporto tra laici e clero. Le sue riflessioni anticipano la concezione sviluppata poi nel pontificato.

Nel 1961 il presidente della conferenza episcopale polacca nonché primate Stefan Wyszyński si rivolse all’arcivescovo di Cracovia, Eugeniusz Baziak, per avere un parere su due periodici cittadini, il mensile Znak e soprattutto il Tygodnik Powszechny, settimanale che si fregiava del titolo di «rivista socioculturale cattolica». La preoccupazione espressa dai vescovi era proprio in merito ai contenuti pubblicati dal Tygodnik.
Baziak trasmise la richiesta al suo ausiliare Karol Wojtyła, il quale nel marzo dell’anno successivo consegnò a Wyszyński una serie di «osservazioni analitiche» intitolate «Il problema Tygodnik Powszechny. Tentativo di analisi», accompagnate da una lettera introduttiva e da un allegato.

È interessante notare come la «trasformazione generale della mentalità», cui allude il giovane vescovo, vada nella direzione di una ricerca della discussione, del confronto e dell’osservazione della realtà presente. Questi tratti a buon grado possono considerarsi legati a quel nuovo afflato presente nella Chiesa, a cui faceva riferimento Giovanni XXIII fin dal discorso del primo annuncio del Concilio Vaticano II (1959), e che poi non mancò di ribadire costantemente fino all’apertura del Sinodo (1962), quando sottolineava la necessità che la compagine ecclesiale – e soprattutto il clero – si mettessero in ascolto della modernità e della contemporaneità, senza lasciarsi spaventare dalle contraddizioni e persino dai tratti anticristiani, nel desiderio di portare a ciascuno la verità evangelica nella modalità di più facile ascolto e comprensione, nel senso del paolino «farsi tutto a tutti».

 

 

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Francesco Braschi

Sacerdote, dottore in Teologia e Scienze Patristiche, dottore della Biblioteca Ambrosiana di Milano e direttore della Classe di Slavistica dell’Accademia Ambrosiana. È consultore della Congregazione del Rito ambrosiano e docente a contratto di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

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Angelo Bonaguro

È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.

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