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Oltre la pseudo storia

Siamo tutti coinvolti da narrazioni astratte e da miti complottisti, questo libro ci offre gli strumenti per riportarci sul solido terreno dei fatti.

Un nuovo apocalittismo

Dove sta andando la Chiesa ortodossa russa? L’analisi profonda e scioccante di un noto pensatore russo apre degli spiragli. Non è indifferente per noi cercare di decifrare il groviglio di ideologie e pulsioni che oggi pretende di parlare a nome dell’ortodossia russa.

Un giornalista «estremo» e la sua cronaca di una devastazione

Un libro che raccoglie le inchieste quasi impossibili che negli anni il reporter bergamasco Giorgio Fornoni ha svolto nella Russia profonda.

Ho ricominciato da zero in Montenegro

Un giovane manager russo – uno tra i tanti – ha deciso di lasciare il suo paese prima ancora della guerra, per ricostruire la sua vita in Europa. Cerchiamo di capire le ragioni che lo hanno spinto a un taglio così radicale, e in cosa spera per il futuro. (Intervista di M. Dell’Asta).

I greco-cattolici slovacchi tra repressioni e solidarietà

Come accadde al termine della Seconda guerra mondiale, i greco-cattolici slovacchi si sono trovati ancora una volta in prima linea nell’accogliere i profughi ucraini. Cogliamo l’occasione per fare un breve excursus su questa antica comunità di rito orientale, al centro di tanti conflitti.

Quando la mala del GULag aiutò i dissidenti

Il 30 ottobre 1974 nei lager sovietici venne indetto uno sciopero della fame a sostegno dei detenuti politici. La data fu poi inserita nella legislazione russa come Giornata della memoria delle vittime delle repressioni politiche. Ma pochi sanno che alla riuscita dell’iniziativa di allora contribuì il mondo della malavita carceraria.

La «lingua di legno» alle origini della menzogna ideologica

Visto lo stretto legame che sussiste tra il pensiero e la lingua, non possiamo considerare innocenti i giochi verbali della propaganda. Manifestano una concezione del mondo polarizzata che ha origini antiche, e che si è incarnata in punti nevralgici della storia.

Grazie a questo libro sappiamo cos’è il GULag

50 anni fa usciva «Arcipelago GULag». Prima che Solženicyn desse alle stampe la sua storia dei lager sovietici l’opinione pubblica mondiale non conosceva la parola «GULag», e la stessa esistenza di quella che era la spina dorsale del regime veniva messa in dubbio dalla propaganda. Passato e presente di un libro epocale che ha cambiato la mentalità del mondo. (Intervista di Marta Dell’Asta)

La Russia deve scegliere tra fato e libertà

Presente al Meeting di Rimini 2023, lo scrittore russo ci ha raccontato del peccato originale che vede nella storia russa, e della forza morale dei tanti che resistono non per abbattere il sistema, ma per affermare la propria dignità. (Nostra intervista).

L’ecumenismo non è per cristiani spiritualmente sazi

Ecumenismo, tendenze che minano l’autenticità della Chiesa: questi nodi attuali vengono da un passato difficile, che non è stato debitamente vagliato e giudicato. Le riflessioni di padre Scalfi nel 1998 sono il lucido preannuncio dei problemi macroscopici di oggi.

La Trinità di Rublev divide gli animi

Il braccio di ferro tra la Chiesa ortodossa e le autorità museali dà la misura di quanto valgono la legge, gli impegni istituzionali e la professionalità in Russia. Ma al paternalismo autoritario fanno fronte la responsabilità professionale e la libertà di alcuni.

«La “Pace russa”. La teologia politica di Putin»

Nel conflitto ucraino è sempre più evidente il ruolo essenziale svolto dall’ideologia, quella del Mondo russo, che si declina nella «pace distruttiva». Nel saggio di A. Dell’Asta una profonda analisi delle origini del nuovo pensiero.

Sconfiggere il drago non basta

Da Charkiv gli attivisti del Gruppo per la difesa dei diritti umani diffondono un bollettino in cui raccontano le iniziative russe contro l’invasione, convinti della necessità di un sostegno reciproco. Amano l’Ucraina ma non fanno sconti al governo, e operano perché l’odio non si radichi nelle giovani generazioni. Intervista al direttore Zacharov.

Dov’è la terra promessa post-sovietica?

Con l’invasione dell’Ucraina, dice il filosofo, siamo entrati in una nuova epoca dominata da particolarismi e imperialismi. Tornare a un universalismo autentico può rifondare l’ordine internazionale distrutto. Ma chi sarà in grado di proporlo?

Un anno che ci ha cambiato • 2

Dopo il 24 febbraio la speranza è diventata una parola difficile. L’emigrazione precipitosa, l’abbandono della vita precedente, la compromissione della Chiesa… la tragedia della separazione e la grazia di nuovi incontri. Parlano S. Panič, A. Desnickij, M. Borghesi, K. Hovorun.

Halík: attenti all’egoismo nazionale e religioso

Dissidente, filosofo e infine teologo, Tomáš Halík rappresenta ancor oggi la vivacità del pensiero ceco, sempre pronto a interfacciarsi col mondo. Nell’intervista parla di Ucraina, globalizzazione e «terzo ecumenismo».

Nobel a Memorial: è stato chiuso, ma esiste

Elena Žemkova è in Memorial dall’inizio. È sua l’invenzione del «ritorno dei nomi» delle vittime staliniane, diventata un momento fondamentale di aggregazione. Nell’intervista di Marta Dell’Asta spiega lo spirito per cui Memorial ha meritato il premio Nobel.

Sedakova, dov’è l’umiliazione della Russia

Nella nostra intervista, Sedakova si dice sicura che chi fa la guerra non conosce né appartiene alla cultura russa. Parla della «tentazione imperiale» che bisogna saper giudicare. E dice perché, per ora, resta in Russia.

Patriottismo, russofobia, valori tradizionali: facciamo chiarezza

Nostra intervista a un grande storico russo, per riprendere alcuni concetti che circolano ampiamente ma vengono spesso usati a sproposito. La precisione dello studioso mette le cose al loro posto, e fa chiarezza.

Auguro alla Russia di provare orrore e pentimento

Un dimostrante solitario sulla Piazza Rossa, col suo cartello contro la guerra. Arrestato, processato, multato. Ma al giudice ha detto parole molto chiare e coraggiose. È uno che spera ancora nel buon senso e nella verità.

Evdokimov, la dimensione del cuore

L’opera di Pavel Evdokimov è caratterizzata dalla specifica capacità di mettere in crisi l’ordine già noto e comunemente accettato con riflessioni originali e mai scontate, che hanno a cuore il mistero dell’uomo.

Zachar Prilepin: “Il monastero”

Un ambizioso romanzo sui lager che annega nei dettagli, senza cogliere il senso dell’insieme.

Wyszyński e Wojtyła, due «nazionalisti»?

Lo scatenarsi dei nazionalismi, prima con il caso dei migranti al confine bielorusso-polacco, oggi con l’invasione dell’Ucraina, ha interpellato anche la Chiesa e la società civile. Alcuni ambienti fanno un uso strumentale di grandi figure del ‘900 quali Wyszyński e Wojtyła per giustificare atteggiamenti di esclusione.

Cosa vuole fare la Russia dell’Ucraina

La campagna di denazificazione annunciata da Putin nel suo discorso del 24 febbraio è stata illustrata su RIA Novosti, principale agenzia d’informazione del Cremlino: si dice che sarà necessariamente durissima, cancellerà il nome stesso dell’Ucraina e durerà almeno 25 anni. Un incredibile programma di «tecnologia politica» per esportare il totalitarismo, usando violenza intellettuale e brutalità pratica.

Strategicamente la guerra è già persa

Bisogna aiutare la gente a capire il senso spirituale di quanto sta avvenendo, questo il tentativo di alcuni pastori ortodossi oggi. Tra di loro padre Andrej parroco a Madrid, teologo e segretario della diocesi di Spagna e Portogallo del Patriarcato di Mosca. Esistono nella Chiesa russa voci libere che infondono speranza, mentre l’ideologia del «Mondo russo» avvelena gli animi.

La Chiesa russa prigioniera delle sue scelte

Padre Kirill Hovorun, che è stato stretto collaboratore del patriarca Kirill, nella nostra intervista ripercorre le scelte fatali che hanno portato la Chiesa russa a uno schieramento in campo politico, che ha spaccato la sua unità interna. Intervista di M. Dell’Asta.

La lingua della speranza o del rancore

Irina Levontina, linguista, specializzata in perizie linguistiche giudiziarie, asserisce che il nostro modo di parlare rispecchia l’esperienza dell’io e della società. Spesso fa trapelare il nostro rancore… Il suo intervento al Convegno del 5-6 novembre «Persona, società, Stato».

Difficile uscire dall’impero. La via ucraina

Il noto teologo e filosofo ucraino tira le somme dell’esistenza del suo paese. Parla di Majdan, di autocefalia, di patriottismo. Della Chiesa in bilico tra fede e politica. Continuiamo la pubblicazione di interviste sul trentennio dell’indipendenza ucraina, ricordando che si tratta di contributi offerti alla libera riflessione dei lettori.

Il destino sospeso del Nagorno Karabakh

La guerra dimenticata contro gli armeni del Nagorno Karabakh è figlia di una vecchia contrapposizione caucasica. Destini alterni della regione contesa, dove in questi giorni la geopolitica sembra avere la meglio.

Polonia: patriottismo, business e utopia

Mentre non si placa la polemica politica tra i governi russo e polacco sulle responsabilità della Seconda guerra mondiale, online si moltiplicano i siti che fanno del patriottismo un business e diffondono utopie nazionaliste.

Cattolicesimo e ortodossia, confronto senza ostilità

Un teologo ortodosso descrive, non in astratto ma dal di dentro di una stretta convivenza, pregi e difetti delle due Chiese sorelle. Con una stima che è il primo passo verso l’aiuto reciproco.

Uscire dal gioco

A tanti sembra che lo scontro sia la massima prova di attaccamento alla verità. Proviamo invece a verificare se l’irrigidimento ideologico non ci impedisca di difendere la verità.

La Russia vuole l’autarchia digitale

La Federazione russa vuole realizzare un internet autarchico, che funzioni anche se disconnesso dalla rete globale. Vince l’idea della fortezza assediata. Che implicazioni avrà questo sulla libertà dei cittadini? Qual è il confine tra controllo e censura?

Alcune considerazioni su Solženicyn e la vita civile

Il valore chiave di Solženicyn per l’autocoscienza russa, e non solo russa, in un commento di padre Scalfi a un testo del 1990. Già si annunciavano dei punti di crisi che trovano oggi piena conferma nella realtà attuale. Primo fra tutti il nazionalismo.

La teologia dopo il GULag

Riflettere sulla violenza del XX secolo per la Chiesa non vuol dire soltanto contare i martiri, ma trovare il senso profondo della tragedia, ora. Un commento alla conferenza «L’eredità del GULag: storia, memoria e sacro nella Russia post-sovietica».

I dolori del parto, o i nodi dell’autocefalia ucraina

Il problema dell’indipendenza da Mosca della Chiesa ortodossa ucraina è un nodo di Gordio apparentemente inestricabile. Ma non è solo questione di interessi politici contrastanti. Qual è il giudizio di fede? Un teologo russo risponde.

La Polonia e l’antisemitismo. Perché tornarci sopra?

Una nuova legge punisce chi accusa la Polonia di nazismo. Aprendo così una controversia con altri paesi. Ma basta la minaccia di reato per salvaguardare la verità storica? Il cortocircuito di un’identità nazionale alla prova del tempo.

Contro il fantasma del nazionalismo

La ricorrenza dei 100 anni di indipendenza lituana potrebbe rivestirsi di retorica. Ma la celebrazione ha aperto difficili domande. Mentre si celebra la festa si cerca di rifondare l’identità nazionale, senza bisogno di trovare nuovi nemici esterni.

Polonia, tra solidarietà e Stato «sacralizzato» (2)

La Polonia sta vivendo un processo di cambiamento. La patria di Solidarność si chiude sulla difensiva davanti all’Europa che cambia. Turbata dal conflitto tra militanza e testimonianza, ha bisogno del discernimento della Chiesa. Seconda parte del dossier.

Polonia, tra solidarietà e Stato «sacralizzato» (1)

La Polonia sta vivendo un processo di cambiamento. La patria di Solidarność si chiude sulla difensiva davanti all’Europa che cambia. Turbata dal conflitto tra militanza e testimonianza, ha bisogno del discernimento della Chiesa.

Russia, vecchi scenari e nuove proteste

Il 10 settembre ci sono state le elezioni amministrative russe, le ultime prima di quelle presidenziali a marzo. Seggi vuoti e generale disinteresse per la politica. Ma si fanno avanti nuove forze ultranazionaliste e ultraortodosse a sparigliare i giochi.

Una memoria difficile per la Lituania

Un piccolo paese che si è sempre distinto per il coraggio indomabile, l’amore alla libertà, l’attaccamento alla sua Chiesa, è chiamato oggi ad affrontare la difficile memoria dei casi di complicità nell’Olocausto. Uno «scandalo» che può purificare.

Evtušenko, un poeta per tutte le stagioni

Ha cantato le conquiste del socialismo e demolito l’epoca staliniana, parlava con Andropov e difendeva Solženicyn. Fedele al socialismo ma critico dei suoi soprusi, ha sperato fino all’ultimo nella riconciliazione tra russi e ucraini.

Dagli archivi segreti ucraini: il KGB e la grande carestia

Due informative del KGB sulla «propaganda occidentale» che rompeva il muro di silenzio su uno dei peggiori crimini staliniani: la carestia degli anni Trenta, che provocò milioni di morti e resta fonte di discussione e scontro politico.

Elaborazione del lutto. I vivi e gli insepolti

Una serata al Centro Culturale di Milano ha inaugurato i lavori sul centenario della rivoluzione russa, iniziata appunto nel febbraio-marzo. O. Sedakova ha affrontato uno dei nodi profondi, la presenza incancellabile dei morti. Ecco il suo intervento.

Il Concilio: perché è così importante?

Il Concilio panortodosso di Creta è in forse. Il Patriarcato di Costantinopoli lo vuole fortemente, ma alcune Chiese orientali si sono già ritirate. Vincerà la paura o la fiducia? I pro e i contro di un passaggio epocale.

È pronta l’ortodossia al concilio?

Il Concilio panortodosso spaventa molti, tanto che è a rischio. Le discussioni preconciliari, il ritiro di alcuni hanno messo in luce i disordini che travagliano l’ortodossia. Dunque il Concilio è necessario ma può causare sconvolgimenti.

Una sorpresa in cui speravamo

Il 12 febbraio prossimo papa Francesco e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill si incontreranno a Cuba. La notizia è storica perché un papa di Roma e un patriarca russo non si erano mai incontrati in tutta la storia della Chiesa.

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Nostalgia e compianto

Mentre cercavo delle immagini cinematografiche per illustrare la «felicità coatta» degli anni 1935-36, ho rivisto dei film della metà degli anni ’30, e ho trovato un frammento in cui si […]

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