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Oltre la pseudo storia
Siamo tutti coinvolti da narrazioni astratte e da miti complottisti, questo libro ci offre gli strumenti per riportarci sul solido terreno dei fatti.
La pace (im)possibile
Nell’attuale contesto di guerra il tema del perdono, nella sua apparente impossibilità, è cruciale e da non confondere con un inaccettabile relativismo né col sentimentalismo. Durante il festival “Bergamo Incontra” due testimoni dalle storie personali diverse (un sacerdote ortodosso e un medico italiano) hanno testimoniato che il lavoro per la pace non è solo «qualcosa che si deve fare, ma un modo di stare nella vita». Pubblichiamo il testo dell’incontro il cui video si trova sul canale YouTube di Bergamo Incontra.
La Chiesa russa e i bambini ucraini
Molti istituti ortodossi accolgono i bimbi ucraini deportati in Russia e aiutano a rieducarli secondo il modello statale e patriottico. I siti indipendenti denunciano questa operazione di una violenza nascosta e radicale.
«20 giorni a Mariupol’»: un documentario per non dimenticare
«20 giorni a Mariupol’» del reporter e regista ucraino Mstyslav Černov descrive in presa diretta le prime settimane dell’invasione russa nel febbraio ’22. Un documentario importante che prova i crimini di guerra. Intanto Mosca versa miliardi per ricostruire la città, dopo averla ridotta in macerie.
Il vero volto della guerra
Quante sono le perdite umane di entrambi gli schieramenti? Dietro le aride cifre raccolte da organizzazioni e volontari, resta comunque il dramma di migliaia di famiglie. Un ufficiale russo racconta l’ingrato compito di consegnare le salme.
La Città Nuova di Ihor Kozlovskyi
Nella testimonianza tenuta l’8 marzo 2024 nella sede di Russia Cristiana, il filosofo ucraino ha presentato la figura di un «uomo di pace», ponendo l’accento non sul dramma della sua prigionia e sofferenza, ma sulla letizia del suo cuore capace di disperdere le nebbie dell’odio.
Due anni di guerra: stanchi ma sempre decisi
Oleksandra Romancova, direttore esecutivo del Centro per le libertà civili di Kyiv, Nobel per la pace 2022, ci parla di diritti umani, del peso del passato sovietico, del pericoloso vicinato con la Russia, della collaborazione con l’UE, di questioni linguistiche e culturali. Ma soprattutto dell’urgenza di dare un giudizio chiaro su quanto sta accadendo. (Intervista di Marta Dell’Asta).
Ucraina: abbiamo sofferto troppo per mollare
Due anni di guerra, all’inizio speravamo di non arrivare a tanto. Cosa ne pensano gli ucraini, ad esempio Kristina, che sin dal 2022 ci racconta il suo dramma? Intervista di Marta Dell’Asta.
L’economia della morte
L’economista Inozemcev ha calcolato che dopo l’invasione dell’Ucraina la vita di un soldato russo caduto al fronte viene pagata quindici milioni di rubli. Chi va in guerra guadagna come non riuscirebbe a guadagnare in tutta la vita da civile. Il paese ne ha preso atto e sta rivedendo di conseguenza la sua scala di valori e priorità.
Dal carcere al fronte, e viceversa
Per evitare una seconda mobilitazione, il Cremlino ha permesso l’arruolamento dei detenuti nelle compagnie militari private e nell’esercito, colmando in tutta fretta il vuoto legislativo che ne impediva l’utilizzo, promettendo lauti compensi e la fedina penale pulita.
Nonni e nipoti insieme a sostenere il fronte
Le autorità russe spingono la popolazione a contribuire all’«operazione speciale». Le scuole sono tenute a forgiare generazioni di «patrioti», sull’esempio dei loro nonni anch’essi cooptati nelle case di riposo: ragazzi e anziani tessono reti mimetiche e confezionano indumenti per i soldati al fronte, scambiandola per una guerra di difesa.
Un anno che ci ha cambiato • 3
Per padre Zelinskij lo scandalo maggiore è il consenso degli ortodossi al crimine dell’invasione. Per Lami è l’adesione di molti occidentali ai miti della propaganda russa. Eppure, come dice il russista Hamant, è possibile superarli. Come conferma Sigov da Kiev, resistere è sapere che il senso della vita è presente.
Un anno che ci ha cambiato • 2
Dopo il 24 febbraio la speranza è diventata una parola difficile. L’emigrazione precipitosa, l’abbandono della vita precedente, la compromissione della Chiesa… la tragedia della separazione e la grazia di nuovi incontri. Parlano S. Panič, A. Desnickij, M. Borghesi, K. Hovorun.
Russia-Ucraina: un anno che ci ha cambiato • 1
Un anno di guerra, la più inimmaginabile e sconvolgente delle guerre, violentissima, nel cuore dell’Europa. Dal 24 febbraio 2022 il mondo è cambiato. Come siamo cambiati noi? Lo abbiamo chiesto ad alcuni testimoni. Oggi cominciamo con due italiani, padre Mauro Lepori e Mario Mauro; un bielorusso, Dmitrij Strocev e una russa, Elena Žemkova.
Morire per non uccidere
Una terribile storia di guerra, una delle tante purtroppo: una recluta si è uccisa per non andare a combattere. Il suo ultimo messaggio testimonia la tenebra senza schiarite in cui sprofonda la Russia.
Voci dall’Ucraina / 5 / A Kiev è buio e freddo, ma…
Inizio di inverno al freddo e al buio nelle città bombardate. Gli ucraini stanno scoprendo la risorsa della solidarietà, un’energia che offre soluzioni concrete alle emergenze. Perché da soli non ci si salva. Cronaca della resistenza civile.
Voci dall’Ucraina / 4 / La strada è la solidarietà
Il filosofo ucraino sottolinea le problematiche spirituali e morali che la guerra implica per tutta l’Europa. E che senza il recupero della solidarietà sarà difficile uscirne.
Lettere dalla Russia / 6 / Siamo un popolo paziente o irresponsabile?
Invece di subire le situazioni possiamo guardarle in faccia e fare la nostra scelta. Il forte appello di Lida Moniava, che ha deciso di non abbandonare il suo hospice pediatrico a Mosca.
Voci dall’Ucraina. Pronti a ricostruire
Ci aveva detto che chi odia, perderà questa guerra. A distanza di sei mesi la voce di Kristina, giovane artista fuggita e poi rientrata in Ucraina, ci testimonia la fatica quotidiana di combattere l’odio.
Lettere dalla Russia / 5 / Mio padre è per la guerra
Nel mondo sommerso della rete russa semiclandestina affiorano di quando in quando versi o testimonianze lancinanti sulla vita quotidiana oggi. Come questa del giornalista Valerij Panjuškin, molto personale e sofferta.
FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA
Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.
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