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Lo scambio di Naval’nyj
Un gruppo di prigionieri di coscienza russi è stato liberato ed espulso dal paese: motivo di grande sollievo per tutti. Senza dimenticare che molti altri restano dentro, e che il regime cerca di eliminare la parte migliore della Russia.
La pace: cammino difficile ma non impossibile
La pace chiede verità e giustizia, per questo siamo tutti chiamati a fare ogni sforzo possibile per la pace, lì dove siamo.
Non vergogniamoci della crisi
L’ultima dichiarazione del Patriarcato russo sulla «guerra santa» ha prodotto un vero shock tra gli osservatori. Non distogliamo lo sguardo ma cerchiamo di capirne il significato, per tutti.
In margine a un funerale…
Vi hanno raccontato che Naval’nyj sapeva raccogliere solo giovani e marginali.
«Io non ho paura. Non abbiatene neanche voi!»
In memoria di Aleksej Naval’nyj, morto il 16 febbraio 2024.
Occorre rischiare sul perdono
L’arcivescovo Pezzi da Mosca ci ha inviato un messaggio natalizio.
Non ci salviamo con l’indignazione
Qualsiasi soluzione torna sempre allo stesso punto: usare correttamente la ragione, rispettare la realtà, correre il rischio del confronto con l’altro.
Ha un futuro la Russia?
Lo sguardo di padre Scalfi sulla Russia, spietatamente lucido e al tempo stesso pieno di speranza, si dimostra ancor oggi il miglior vademecum per comprendere un paese grande e tormentato. Si apre il convegno del centenario.
L’ecumenismo non è per cristiani spiritualmente sazi
Ecumenismo, tendenze che minano l’autenticità della Chiesa: questi nodi attuali vengono da un passato difficile, che non è stato debitamente vagliato e giudicato. Le riflessioni di padre Scalfi nel 1998 sono il lucido preannuncio dei problemi macroscopici di oggi.
Cosa fare se bombardano una chiesa
Le mura di una chiesa non valgono più delle vite umane, eppure colpire una chiesa ha un valore simbolico speciale…
Il re è nudo!
La verità è una cosa fragile e i potenti se ne fanno gioco, ma ha la caratteristica di esistere, e di essere data da un Altro.
La responsabilità del bene
Se nessuno è riuscito a impedire la guerra con la sua rovina, possiamo sempre seguire la via della com-passione e della solidarietà.
Vogliamo la pace o che ci lascino in pace?
Il meccanismo perverso della guerra si ripete sempre uguale. Però non sarà la paura né la disperazione a donarci la pace, ma il duro lavoro della ragione e della responsabilità, sempre da ricominciare.
Lo stupido spreco della guerra, e la forza della preghiera
Nel 1944, scrivendo al figlio al fronte, Tolkien non si limitava a denunciare la miseria della guerra: la fede gli suggeriva che anche la tragedia può essere un momento di grazia.
Possiamo ancora sperare?
L’immedesimazione di papa Francesco nel dolore delle vittime, il bisogno di giustizia e di verità che non siano contro qualcuno ci indicano come stare davanti alle tragedie di oggi, senza relativismi.
Siamo tornati dove padre Romano ha iniziato
Il 12 ottobre si sono aperte le celebrazioni per il centenario dalla nascita di padre Romano Scalfi con una liturgia nella chiesa del Collegio Russicum, là dove il padre aveva imparato a conoscere e ad amare la Russia di Cristo.
Non dobbiamo avere paura!
Un paese dove Grossman e Solženicyn non avrebbero più posto è un paese che odia se stesso. Come uscire dalla spirale del risentimento, con gli occhi aperti.
La linea fra il bene e il male
La responsabilità di scegliere il bene riguarda tutti, non solo i belligeranti.
Quando il dialogo diventa un incontro
Quando la guerra scava trincee ideologiche e cancella il terreno dove potersi incontrare, è ancora possibile un dialogo che non sia un calcolo ma un reale incontro? E se sì, a quali condizioni? Una serata alla Biblioteca dello Spirito di Mosca ha buttato i cuori oltre l’ostacolo.
Il male che ci fa la guerra
Non c’è altra via che il dialogo, che prima di tutto significa accettare la verità e il diritto di esistere dell’altro, anche del nemico.
FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA
Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.
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