17 Maggio 2016

Il pensiero capace di distinguere

Ol'ga Sedakova

Poetessa, scrittrice e traduttrice moscovita, è docente alla Facoltà di Filosofia dell’Università Statale Lomonosov. Erede della tradizione della grande cultura russa, la sua opera è tradotta in numerose lingue e ha ottenuto riconoscimenti, quali il premio Solov’ëv e il premio Solženicyn.

Rifletto sul pensiero e sullo spazio in cui agisce. Non sul Pensiero nel senso di Heidegger ma sul pensiero prosaico, funzionale, capace di discernimento.
Ci sono due sfere con cui non ha nulla a che fare. Quella che «sta al di sopra di esso», la sfera delle «cose ultime», dove ci vuole la contemplazione. Ma se la contemplazione non ha luogo (ed è facile accorgersene) il discorso sulle «cose ultime» diventa una ridondanza demagogica di formule del tipo «siamo tutti mortali».
La seconda sfera che non è fatta per il pensiero è quella «inferiore», ossia il mondo della varietà concreta. L’unico «pensiero» unificante può essere più o meno del tipo «ciascuno è fatto a modo suo».
Nell’intervallo tra queste due sfere, però, si colloca lo spazio delle differenze significanti e delle somiglianze significanti.
Il rapporto con questo spazio è alquanto disinteressato, poiché non tocca «me personalmente», e non salta direttamente fino alla mistica, alla morale preconfezionata. È una sfera della vita assolutamente indispensabile all’uomo, ma da noi di solito la considerano un optional.